Mercoledì 28 gennaio: chi c’è batta un colpo

venerdì, 23 gennaio 2009

Cari amiche e cari amici,

qualche tempo fa ci siamo ritrovati a Piazza Navona contro il Lodo Alfano. Nonostante media e politica fossero contro di noi, i cittadini erano dalla nostra parte, dalla parte della democrazia. Lo ha testimoniato il milione di firme raccolte in tutta Italia. Oggi, dopo qualche mese, si cambia piazza, ma gli ideali sono gli stessi: la difesa della democrazia e dei principi costituzionali.

Mercoledì 28 gennaio 2009, dalle 9.00 – 14.00, Italia dei Valori ed io personalmente parteciperemo unitamente all’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, ad altre associazioni e ai cittadini alla manifestazione in Piazza della Repubblica, a Roma, a sostegno del Procuratore Capo di Salerno, Luigi Apicella.

Why not non s’ha da fare. E’ toccato al pm Luigi De Magistris a cui fu avocata l’indagine e poi trasferito. E’ toccato al procuratore capo di Salerno Luigi Apicella con sospensione dalle funzioni e dallo stipendio. E’ toccato infine, con un trasferimento cautelare, ai due pm di Salerno, Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani, che indagavano sulle ragioni per cui era stato impedito da De Magistris di fare il suo lavoro.

Quello che sta avvenendo sa dell’incredibile, e quella su Apicella è una decisione senza precedenti. il Consiglio Superiore della Magistratura che ha eseguito gli ordini del ministro dell’Ingiustizia Angelino Alfano.

Le ragioni della richiesta di sospensione per bocca di Alfano sono “gli atti abnormi – riferendosi al decreto di perquisizione e sequestro disposto dai pm di Salerno degli atti dell’indagine Why Not, atti mai rilasciati alla Procura di Salerno da quella di Catanzaro – nell’ottica di una acritica difesa del De Magistris con l’intento di ricelebrare i processi a lui avocati”. Parole senza senso, che un uomo di legge, quale lui dovrebbe essere, non avrebbe mai pronunciato.

In sostanza Angelino Alfano ha messo in discussione il contenuto di un atto, la perquisizione e il sequestro chiesti dal Procuratore capo di Salerno Luigi Apicella, invece di lasciarlo impugnare davanti al Riesame o davanti alla Cassazione dagli indagati perquisiti. Atto (decreto di perquisizione e sequestro) che per lo più, successivamente, nel silenzio mediatico più assordante, il tribunale del Riesame di Salerno, ha ritenuto legittimo. Quanto accaduto è un fatto gravissimo. Unico nella storia della nostra democrazia.

Vi chiedo di scendere in campo, in gioco c’è la democrazia ed il vostro futuro.

Antonio Di Pietro

Lascia un commento