Monday, 9 February 2009


L’impegno di Italia Nostra Contro la Cementificazione Selvaggia


La sezione senese di Italia Nostra ritiene che il progetto di ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano rappresenti la punta di un iceberg, che passa attraverso la cementificazione e lo stravolgimento di tutta la campagna senese. Il nostro impegno è stato sempre quello di opporsi in modo assoluto all’ampliamento delle attuali strutture. Nel marzo 2008, dopo l’approvazione da parte degli Enti locali dell’Atto di Indirizzo per l’ampliamento dell’aeroporto, apparve indispensabile adire le vie legali, e subito ci mettemmo in contatto con l’avvocato Gianluigi Ceruti, che opera in campo nazionale nel settore del diritto ambientale e urbanistico, il quale accettò di occuparsi dei ricorsi. Ceruti è stato per molti anni Consigliere Nazionale di Italia Nostra, e per dieci anni vicepresidente dell’Associazione. Ci siamo adoperati convintamene, perché la nostra Direzione Nazionale, nella persona del presidente Giovanni Losavio, firmasse i documenti per il ricorso da presentare al Capo dello Stato insieme all’Associazione Ampugnano per la Salvaguardia del Territorio; stiamo predisponendo, con l’avvocato Sampoli, gli Atti ad Adiuvandum nei ricorsi al Tribunale Amministrativo della Toscana, che andranno anch’essi firmati dal Presidente Losavio. Alla questione Ampugnano abbiamo dedicato il nostro Convegno del 20 settembre 2008 a Montestigliano presso Sovicille, nell’ambito dell’iniziativa promossa da Italia Nostra nazionale per i 60 anni della Costituzione. Non a caso, il Convegno era intitolato: “Campagna senese in estinzione? Dopo il cemento l’aeroporto” . L’Assessore all’Urbanistica della Regione Toscana Riccardo Conti, ogni volta che parla della gestione del paesaggio (l’ultima volta a Chiusi a metà dicembre), spiega che ci deve essere “un giusto equilibrio tra conservazione e sviluppo continuando ad essere attrattivi”, e a questo proposito porta l’esempio della multinazionale farmaceutica Novartis, la quale, “dovendo scegliere tra Singapore e Rosia, ha scelto la località senese… più attraente per coloro che vi devono lavorare, provenendo da varie parti del mondo” perché “…da noi si vive più volentieri che a Singapore”. Domandiamo a Conti: è per accrescere l’attrattività della nostra campagna che i Comuni di Siena e di Sovicille hanno approvato l’ampliamento dell’aeroporto? E’ per “mantenere una cifra territoriale elevata senza perdere l’identità” che nella splendida e fertilissima piana di Rosia, oltre all’aeroporto sono previsti per Novartis ulteriori 240.000 metri quadrati di area industriale, e nella vicina Bagnaia si stanno costruendo trecento nuovi appartamenti oltre a un enorme campo da golf ? Eppure, come disse al nostro convegno il Soprintendente Regionale dell’Umbria, Francesco Scoppola, il suolo non è una risorsa rinnovabile, e in Italia le statistiche parlano di una perdita di suolo agricolo di centomila ettari annui, con la prospettiva di arrivare in soli trenta anni all’ esaurimento. Le previsioni di Scoppola, per chi le valutava pessimistiche, sono state recentemente confermate da un articolo de La Stampa del 27 dicembre 2008, in cui viene denunciata la drammatica mancanza di terreni coltivabili: “il nostro Paese non è autosufficiente in molte aree alimentari strategiche”; e addirittura “una soluzione potrebbe venire dall’andare a coltivare quel che ci serve in terre fertili come alcuni Paesi dell’Est Europeo…” (Vanni Cornero, Torino). Sono le conseguenze di aver considerato il terreno agrario buono da sfruttare per ogni speculazione, invece di considerarlo come un valore in sé, capace di costituire un patrimonio in termini di investimento economico e di reddito. In Lombardia è nato da poco un movimento nazionale, “Stop al Consumo di Territorio”, ispirato al risparmio di suolo e per la difesa del diritto al territorio non cementificato, cui hanno già aderito oltre tremila cittadini. E l’Associazione Ampugnano per la salvaguardia del territorio è nata per preservare l’economia dell’agricoltura tradizionale e salvare i terreni dal cemento, per tutelare il paesaggio e le risorse naturali, il suolo e l’acqua. Non ci dimentichiamo che la futura pista insisterebbe sulla falda acquifera del Luco, che alimenta anche l’acquedotto di Siena. Italia Nostra Sezione di Siena La Presidente Lucilla Tozzi


In data odierna riceviamo e pubblichiamo articolo del Blog Casolenostra.


Si ringrazia per la segnalazione.


Alessio Manetti

Sabato 6 dicembre 2008 a Casciano di Murlo presso l’hotel Mirella si è celebrato il I Congresso Provinciale di Italia dei Valori Siena. Erano presenti il Coordinatore Regionale Giuliano Fedeli, Il Sen. Francesco “Pancho” Pardi L’On. Fabio Evangelisti, gli iscritti e i simpatizzanti del partito. Dopo la relazione iniziale presentata dal coordinatore uscente Alessio Manetti, lo stesso ha dato lettura della propria mozione. Al termine del dibattito si è proceduto all’elezione all’unanimità di Alessio Manetti quale Coordinatore Provinciale di Italia dei Valori Siena e del nuovo Esecutivo Provinciale composto da Alessio Manetti (Coordinatore Provinciale), Fabio Dionori, Oriella Francini, Antonio Giudilli, Luciano Peccianti, Giorgia Piscitello (Referente Componente Femminile), Marcello Piscitello, Mario del Prato, Andrea Spinelli (portavoce Giovani Italia dei Valori), Franco Vicerdini, Roberto Vulpo.
Di seguito si riporta il testo della mozione politica.

Mozione Politica a cura di Alessio Manetti, portavoce dell’Esecutivo in carica.

L’Italia dei Valori ha coerentemente svolto in questi mesi un’opposizione intensa ed intransigente nei confronti della politica illiberale del Governo Berlusconi che ha certamente spinto il PD a superare le gravi ambiguità iniziali: dopo la manifestazione del 25 ottobre l’opposizione appare più solida e al momento capace di sollecitare comportamenti virtuosi anche da parte dell’ UDC.

A livello territoriale pur rimarcando la nostra autonomia abbiamo scelto di collocarci all’interno della coalizione di Centro Sinistra, con la quale vogliamo dialogare con pari dignità, non rinunciando aprioristicamente ai nostri Valori di etica e morale, da perseguire nella pratica politica quotidiana, affinchè la partecipazione democratica dei cittadini alle scelte di governo territoriale consenta un allargamento delle libertà, della giustizia, della certezza del diritto e della legalità, della difesa dei più deboli, delle pari opportunità, della solidarietà, del merito, della responsabilità, valori tutti fortemente sollecitati dalla società civile.

Allo stesso modo si impone una nuova concezione dello sviluppo sostenibile che si inquadri all’interno un forte rilancio di legalità ambientale che salvaguardi il territorio da evenienze sciagurate come quella di Casole d’Elsa.

In questa situazione già gravosa, si è inserita l’inedita e pesantissima crisi in atto, che ha aggravato la scarsità di risorse per gli enti locali, già propiziata dal governo in carica e già capace di limitare seriamente le politiche sociali anche nell’ “isola felice” della nostra provincia che basa oggi il proprio livello di qualità della vita nella distribuzione a pioggia degli utili della banca, secondo molti osservatori a rischio di esaurimento, a seguito delle non felici acquisizioni di Banca 121 e di Antonveneta, quest’ultima avvenuta in una fase in cui i prodromi della crisi erano già ampiamente conosciuti almeno da parte degli addetti ai lavori.

La crisi finanziaria di questo ultimo anno ha avuto ripercussioni forti anche nella nostra provincia, la stagnazione e la recessione si sono fatte sentire anche a Siena, numerose sono state le crisi aziendali degli ultimi anni dal comparto del mobile, al cristallo, dalla pelletteria alla camperistica, fino ad arrivare all’edilizia, senza dimenticare il terziario dove il turismo ed il turismo termale hanno avuto una fortissima contrazione di domanda, tutto questo ha avuto come riflesso nell’ultimo anno la messa in cassa integrazione di 3000 lavoratori in tutta la provincia, accompagnati da licenziamenti e dal mancato rinnovo di contratti a tempo determinato, sia nel pubblico che nel privato.

A questo si è aggiunta la crisi dell’Ateneo, che ha messo a nudo in tutta la sua drammaticità il fallimento di una intera classe dirigente locale, della maggioranza che deve gestire e dell’opposizione che deve controllare: soltanto la precisa e puntuale individuazione delle responsabilità accompagnata da un radicale rinnovamento, nella trasparenza e nella chiarezza, potranno consentire un rilancio dell’Università in forma rinnovata, dinamica ed efficiente.

Anche il Parco scientifico in progetto, il Polo biomedicale e la stessa azienda ospedaliera, un tempo strutture di eccellenza o come tali programmate, soffrono non solo sul piano economico ma anche su quello dell’identità culturale e scientifica.

La società senese è sempre più attraversata da un crescente senso di insicurezza, in parte reale, in parte indotto dalla scarsa disponibilità dei potentati locali ad ammettere le difficoltà fatte evidenti, in parte, infine, fomentato dalle anomale (4 !) liste civiche senesi tanto poco espressione popolare quanto meri strumenti di revanscismo personalistico, ormai stabili alleate di AN e della Lega Nord. Occorre comunque alzare il livello di attenzione nei confronti di quanti delinquono, rigettando l’affermazione stereotipata secondo la quale i problemi nascono dalla presenza sempre maggiore di immigrati, è necessario avere la consapevolezza che i fenomeni legati al degrado, alla disperazione ed ai mille altri problemi possono essere affrontati con politiche di inclusione sociale e di integrazione culturale e linguistica, ma per far questo occorrono le risorse necessarie ed indispensabili.

Occorre quindi ripensare seriamente l’utilizzo delle cospicue risorse, oggi disponibili, prevedendone il parziale trasferimento dalle attività ludiche e di “vetrina” ai servizi per i giovani, gli anziani e per gli emarginati, per sostenere le imprese, l’occupazione, i redditi ed i consumi, per consolidare il sistema scolastico e per completare la messa in sicurezza degli edifici; occorre ripensare criticamente ai “grandi progetti” in corso, ed alla riqualificazione della spesa pubblica accompagnata da una forte riduzione dei costi della politica; occorre procedere alla semplificazione istituzionale, alla riduzione degli enti, delle aziende e delle società, dei consorzi, delle fondazioni e di tutte quelle pletoriche “entità” di secondo e terzo grado oggi specializzate per lo più per dispensare incarichi, consulenze, gettoni di presenza e prebende di diversa natura.

A fronte di un impoverimento generalizzato dei ceti sociali bassi, medio bassi ed intermedi, deve far riscontro una politica che attraverso una attenuazione del prelievo fiscale sulle famiglie, sia di sostegno per la ripresa dei consumi, al fine di mantenere uno standard di vita dignitoso.

Dobbiamo riflettere e se necessario ripensare al modello di sviluppo, al fine di individuare le scelte più giuste da attuare per sostenere le imprese, l’occupazione, i redditi ed i consumi.

Per contrastare gli effetti negativi della perdita del potere d’acquisto di salari e stipendi, oggi fra i più bassi d’Europa, è necessario introdurre sgravi fiscali per le imprese, calmierare i prezzi e rilanciare i consumi, attraverso politiche dei redditi rivolte alle famiglie.

Occorre operare affinchè gli slanci ideali di ognuno si traducano in comportamenti individuali e collettivi per il progresso della nostra società.

Al fine di recuperare quel crescente distacco fra cittadini e politica o meglio fra amministrati ed amministratori è necessario favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte di selezione della classe politica locale attraverso, ove possibile, il ricorso alle “primarie” di coalizione.

Come Partito dell’Italia dei Valori di Siena riteniamo necessario il ricorso periodico all’Istituto del Referendum, quale strumento di consultazione democratica sulle scelte strategiche di sviluppo delle comunità, in particolare sugli assetti istituzionali, sulla gestione dei servizi in relazione alla esternalizzazione e/o alla pubblicizzazione, sulla localizzazione di impianti ad alto rischio ed ad alto impatto ambientale, in presenza di localizzazione o delocalizzazione di infrastrutture strategiche, anche per sanare il “digital divide” (divario digitale) e per scelte riguardanti le comunicazioni interprovinciali, regionali, nazionali ed internazionali, su gomma, rotaia o per via aerea.

L’ambiente e lo stato di salute del Pianeta emergenza riconosciuta oramai dai più, sono divenuti un problema di così vasta portata da far ripensare al modello di sviluppo, agli stili di vita, all’idea stessa di crescita, che oggi deve essere valutata non solo in termini economici ma anche di bilancio ambientale, occorre partire dal locale, per promuovere stili di vita che privilegino scelte e consumi di articoli che sia in fase di produzione, che in fase di smaltimento, abbiano il minor impatto ed il minor costo ambientale.

Le emergenze ambientali dall’approvvigionamento energetico all’uso delle risorse naturali, (aria, acqua e sole) possono divenire una opportunità di sviluppo che si accompagni a politiche di difesa e tutela ambientale. In questo quadro occorre ripensare alle strategie di sviluppo, di crescita urbanistica ed ambientale, in una logica dove l’uso delle risorse tenga conto della sostenibilità ambientale e dell’esaurirsi delle risorse naturali, compreso il consumo dei nostri territori per nuove antropizzazioni.

Quanto al Partito si deve sostenere il compimento dell’iter in corso in sede nazionale, frequentemente sollecitato dal nostro presidente, per la trasformazione dell’IdV da Movimento leaderistico a Partito strutturato e radicato nei territori; questo processo carica di grandi responsabilità l’intera classe dirigente dell’Italia dei Valori ed in particolare quelle delle nostre realtà toscane, nelle quali non è progredito di un passo, rispetto alla crescita elettorale, un radicamento territoriale organizzato in linea con il trend nazionale.

Riteniamo infine che per raggiungere gli obiettivi posti, sia indispensabile perseguire ovunque, e in particolare in una realtà complessa come quella senese, pur caratterizzata finora da una solida unità interna, una gestione unitaria, leale e coesa dove il gruppo dirigente resti, da un lato, in stretto contatto con gli aderenti e i simpatizzanti e, dall’altro, sia esso stesso l’architrave su cui poggiare le basi di una organizzazione forte, solidamente radicata nel territorio, composta dalle varie sensibilità presenti nella società che vogliamo rappresentare ed intergenerazionale.

In particolare riteniamo il contributo di ognuno prezioso alla crescita ed al radicamento del Partito, in questo contesto l’apertura a politiche rivolte alle donne ed ai giovani renderanno solida e di prospettiva la nostra organizzazione.

Il lavoro positivamente avviato dall’esecutivo provinciale eletto nella conferenza programmatica e organizzativa del giugno scorso, consiglia e sostiene la proposta di candidatura dell’attuale portavoce Alessio MANETTI al ruolo di Coordinatore Provinciale del Partito e l’elezione di un Coordinamento Provinciale di 11 componenti e, cioè, oltre al Coordinatore:

Mario del PRATO;

Fabio DIONORI;

Oriella FRANCINI;

Antonio GIUDILLI;

Luciano PECCIANTI;

Referente Componente Femminile (Giorgia PISCITELLO);

Marcello PISCITELLO;

Portavoce della GIV (Andrea SPINELLI);
Franco VICERDINI;

Roberto VULPO.

Il Partito si articolerà per aree territoriali, la gestione sarà per Dipartimenti ed Aree Tematiche.

Quando il Partito sarà strutturato, provvederemo attraverso l’istituto della cooptazione ad integrare il Direttivo Provinciale dando rappresentanza ai territori oggi più deboli.

Il Responsabile Provinciale (Coordinatore) coordina, di concerto con il Coordinatore Regionale, l’attività dell’ IdV per la provincia di competenza, secondo quanto stabilito dallo Statuto.

Siena 6 dicembre 2008